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Kreativa?

kreativabaska
Mi chiamo Barbara Zaia Swiezynska, sono nata in Polonia ma naturalizzata italiana, vivo a Torino e mi confronto con un cognome quasi privo di vocali, comunque sono Kreativabaska.
Kreativa perchè è nella mia indole, Baska perchè la mia nonna mi chiamava così quando combinavo una birbonata. Solitamente era una birbonata creativa, come realizzare l’ultima cena degli orsetti sulla parete del salotto. Non ho mai fatto mistero della mia indole. Dipingo, disegno e scrivo da sempre, oggi ho 45 anni mi sono lasciata alle spalle un lavoro nella scuola, per poter realizzare le mie aspettative: vivere di quello che produco. Quindi?
Quadri, stampe, cards, illustrazioni e consulenze con le quali trovo con il colore e l’artigianalità i dettagli che arricchiscono di personalità un evento o una location.
È come fare una festa di compleanno a tema: è riuscita perché coinvolge tutti i partecipanti nel cimentarsi nel unicorno rosa o in un cavaliere costplayer, non solo il festeggiato, che sarà già il più bello di tutti, e il più amato della giornata.
Stimolare la nostra immaginazione, trasportare le persone in luoghi fantastici del proprio se attraverso l’arte figurativa, è regalare un emozione.
Ci fermiamo in strada di fronte ad un murales distopico perché per pochi istanti ci trasporta lontano da quel marciapiede, dalla palina del parcheggio, dal nostro ritardo nelle faccende di ogni giorno. Attiva una vocina che ci dice: e se fosse?
Quello è uno stacco, un break, una sostituzione dei contenuti monotoni e ossessivi dai quali ci circondiamo nel loop quotidiano, ed è gratuito, è sotto gli occhi di tutti. Nello stesso modo un colore, un quadro nella nostra casa/nido, ci riporta la sensazione di benessere che ha accompagnato il suo acquisto, perché era pieno di significato morale come un Bansky, di serena bellezza come un Renoir o pieno di irriverenti e sgargianti colori come un manifesto pubblicitario degli anni ’60. Nell’estetica delle nostre abitazioni, dei luoghi di lavoro, di svago o studio le immagini ed i colori che ci circondano, influiscono sul nostro benessere e ci permettono di contemplare il bello, nel suo significato più profondo, nella sua irraggiante bellezza.
Non ci domandiamo perché guardare un albero ci fa stare così bene, o quale sia il suo significato più profondo; talvolta non è nemmeno il meglio riuscito a madre natura, ma ci fa stare bene, ci cattura e ci contagia con la sua solidità il suo colore: è bello, ci piace, ci porta nel bosco magico della nostra infanzia, non ha bisogno di essere spiegato. Per questo non penso sia sempre necessario spiegare un quadro, un immagine, ma credo sia importante farsi contagiare dalla sensazione che emana.
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